Dic
02
2011
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Escamillo 0 Tangofichetti 1

I Diari di Escamillo #9

Eccolo li, avanza, c’ha i pantaloni larghi, tipo a campana, del modello che coprono la lunghezza intera dei piedi.
La camicia, a righine, è molto fashion, la barba, invece è curata per essere volutamente incolta.
Indossa scarpe che sembrano più adatte a fare ginnastica che a ballare tango, molto fashion pure quelle.

Si avvicina, la invita, lei si alza e lo abbraccia, iniziano a ballare.
Io li guardo e capisco che lei non è più mia, da tempo, in verità, ne ero inconsciamente consapevole, ma non mi ero ancora rassegnato.
Infine me ne sono reso conto, l’altra notte, in milonga, grazie al tipo con i pantaloni larghi, degno rappresentate del tango romano fashion e finto fichetto.

Io c’ho i pantaloni vecchio stile, le camicie vecchio stile, la barba a volte incolta e non curata, dipende se ho finito la schiuma da barba o meno.
Le scarpe sono un bel modello anni 30 comperate a Buenos Aires, eh già la Buenos Aires che non vi ho più raccontato, perchè sono andato sotto un treno di nuovo.

Ciao sono Escamillo, a volte ritorno, ma comunque a quanto pare non imparo mai.

Forse di Buenos Aires vi scriverà la redazione o forse io, non so ancora.

Nel frattempo riprendiamo con il tango, sono recidivo, dicevo, non imparo mai.
Ho preso di nuovo l’ennesima fregatura tango-sentimentale.

L’articolo della Luchadora mi ha fatto svegliare e scrivere queste due righe, l’opinione di un uomo, sulle sue elucubrazioni psicoperplesse.

Gli uomini ti/vi ridacchiano per tanti motivi: non sono coinvolti psicologicamente come le donne a pensare che se balli bene con uno, poi necessariamente quella sensazione vuole dire che c’è affinità o qualcos’altro.
Gli uomini non fanno molti film mentali: in genere solo uno, proprio quello che pensi ora.
Gli uomini, quelli intelligenti, si rendono conto dello stato emotivo psicoalterato da film hollywoodiano delle donne, che nel tango, cercano, a seguito delle forti emozioni che provano, consciamente o incosciamente, appagamento alle loro aspirazioni.
In genere gli uomini, nell’mmediato, cercano poche cose, semplici e primitive.
Gli uomini, quelli non intelligenti e maliziosi, che si rendono conto di queste vulnerablità, se ne approfittano.
A volte ridacchiano, se sei fortunata, altre volte pianificano di mettere una tacca sulla pistola.
Infine gli uomini non sono tutti come li descrivo io e generalizzare può non essere esatto ma comunque dà una idea.

Penso che specularmente possa valere molto anche per le donne solo “al revez”.
La mancanza di sovrastrutture, lo straniamento, il ribaltamento delle convenzioni, in quei tre minuti di tango è cosa nota, studiata e a volte i suoi effetti sono anche consigliati, come è capitato a me.
E’ un piccolo shock mentale che ci costringe a considerare noi, gli altri e il mondo da un altro punto di vista.
La tangoterapia.

Il tango non è giusto leggerlo solo attraverso questi filtri psicostupidi suggeriti da questi libri, è riduttivo e pretestuoso.
Va oltre, indagarlo è una esperienza che diventa un cammino personale e unico.

Ho notato che alle donne interessa spesso, e parlano quasi solo, dell’aspetto fisico dl contatto e delle sensazioni mentali che questo causa in loro.
A me piace pensare che è un ballo, e che serve la musica per ballare. E di questo non parla nessuno.
Il resto sono solo i nostri problemi personali, o i problemi della educazione che ha ricevuto la nostra generazione e che cerchiamo di proiettare ovunque e dovunque.

Poi nei casi peggiori, per un uomo, ti compri pure i pantaloni larghi, a campana, le camicie a righine, le scarpe da 150 euro pseudo da ginnastica e fai finta che ti sei scordato di farti la barba da tre giorni.

Il tango amato odiato maledetto, solo una scusa per rimettere a posto i nostri casini che ci portiamo dentro.
Un prestesto per crearne altri, una opportunità a volte persa di divenire migliori.

Escamillo


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