Siete
tutti invitati. Venerdì 10-12-04 alle ore 18.
Ambasciata Argentina, Piazza Esquilino, 2
ARGENTINA: IL 10 DICEMBRE IL CONSOLE CALAMAI SARA’ INSIGNITO DELL’ORDEN
DEL LIBERTADOR
La
Repubblica Argentina ha insignito con l’ “Orden del Libertador San Martin” il
console italiano Enrico Calamai per essersi battuto in difesa dei diritti umani
e dell’irrinunciabile valore della democrazia nel corso dei primi anni della
dittatura argentina (76-83). La cerimonia della decorazione verrà celebrata
presso l’Ambasciata di Argentina il prossimo 10 dicembre alle ore 18, nella
ricorrenza della giornata internazionale dei diritti umani. Consegnerà
l’onorificenza l’Ambasciatore della Repubblica Argentina Victorio Taccetti, alla
presenza dei rappresentanti della comunità italo-argentina della Capitale e di
alcune delle persone la cui vita è stata salvata dal console.
La
decorazione, tradizionalmente riservata a imprenditori italo-argentini o a
personalità di rilievo politico, è insolita per un diplomatico e segnala il
nuovo corso intrapreso dal governo Kirchner nel campo dei diritti umani,
significativamente inaugurato con la cancellazione della leggi di “punto final”
e di “obediencia debida” e che assicuravano l’impunità ai militari coinvolti
nella dittatura argentina. Nei primi anni
dei militari, il console Enrico Calamai presso il Consolato Italiano Buenos Aires, con un lavoro coraggioso e
solitario dentro l’alta istituzione italiana, ha salvato molti italoargentini,
italiani e latinoamericani - almeno
cento, secondo una stima ancora non definitiva - procurando loro la possibilità
di lasciare il paese e di scampare a un sicuro destino di desaparición. Ma non
si tratta “solo” di aver salvato molte vite umane: il console italiano è stato
poi uno dei testimone-chiave del processo italiano, finora unico al mondo, che
ha portato alla condanna definitiva di sette militari per otto desaparecidos
italo-argentini. Nelle sue deposizioni e nello splendido diario Niente asilo
politico, Calamai non si è mai stancato di denunciare le connivenze
dell’Italia, che restò inerte dinanzi ai delitti della dittatura, mentre avrebbe
avuto “il diritto e il dovere di intervenire” in nome della propria Carta
Costituzionale e delle norme internazionali, come ha sancito la sentenza di
Roma. Anche per queste ragioni la concessione della decorazione segnerà un
momento particolarmente solenne nei rapporti fra l’Argentina e l’Italia, due
paesi oggi, a differenza del passato, impegnati in una battaglia per la verità
storica e per la giustizia.
Ex
diplomatico, Enrico Calamai, nato a Roma è stato console a Buenos Aires fra il
76 e il 77. È fra i fondatori del Comitato per la promozione e la protezione dei
diritti umani. Nel 2002 ha pubblicato Faremo l’America. Nel 2003 ha
pubblicato Niente asilo politico (Editori Riuniti), la sua drammatica
testimonianza del lavoro nel consolato durante i primi due anni della dittatura
argentina.