Musica Argentina a ''La Palma Club''
Data: Wednesday, 13 October @ 01:48:19 CEST Argomento: Concerti Eventi Musica e Cd ed altro
MERCOLEDI’ 13 Ottobre - ORE 22 - ingresso 9 euro (convenzione CasaArgentina)
Per informazioni: “la palma club” - tel. 06.43566581 - 06.43599029 -
www.lapalmaclub.it via G. Mirri, 35 - zona Portonaccio Dino Saluzzi, musicista
da sempre per tradizione familiare, è uno dei maestri argentini del bandoneon.
GRANDE MUSICA ARGENTINA A “LA PALMA CLUB” MERCOLEDI’ 13 Ottobre - ORE 22 -
ingresso 9 euro (convenzione CasaArgentina) DINO SALUZZI TRIO DINO SALUZZI
bandoneón JOSÉ SALUZZI chitarra acustica MATIAS SALUZZI basso La PALMA CLUB è
lieta di presentare due prestigiosi appuntamenti con la musica argentina, con il
ritorno a Roma di uno dei più grandi musicisti argentini di tutti i tempi,
Dino Saluzzi, musicista
da sempre per tradizione familiare, è uno dei maestri argentini del bandoneon.
Pur avendo una preparazione classica ed esperienza di musica d'avanguardia, ha
sempre trovato nelle radici folk l'elemento principale della sua musica. È nato
infatti in una zona rurale dell'Argentina da una famiglia di musicisti che
Saluzzi ama ricordare così: "... Non avevamo radio, dischi, elettricità.
Vivevamo in simbiosi con la natura, con il folklore, con la musica primitiva
degli indios, senza alcuna contaminazione con la cultura dei bianchi. Mio padre
suonava la chitarra e il mandolino e più tardi anche il bandoneón. Suonava
prevalentemente musica folklorica da partiture promozionali che di tanto in
tanto qualcuno ci mandava dalla capitale, distante quasi duemila chilometri da
casa nostra. Fu mio padre ad iniziare me e i miei due fratelli alla musica folk
ed io imbracciai il mio primo bandoneón molto presto, all'età di sette anni". E'
unanimemente considerato il più grande suonatore di bandoneòn vivente, che ha
contribuito non poco a sviluppare "in avanti" le fondamentali, e già
trasgressive teorie piazzoliane. Attualmente è riconosciuto come l’unico
musicista che ha saputo liberare la ricca tradizione del tango dalle rigide
strutture, grazie ad una perizia tecnica strepitosa, all’utilizzo di tempi
inusuali e di un fraseggio che sovente sfiora il linguaggio jazzistico.Ascoltare
il bandoneòn condotto dalla versatile sensibilità dell’argentino crea un flusso
ininterrotto di stati d’animo, provocando una vasta gamma di emozioni in ogni
tipo di ascoltatore. Dino Saluzzi è nato a Campo Santo, un piccolo villaggio nel
cuore della Cordigliera nella provincia di Salta, in Argentina, il 20 maggio
1935. Ha cominciato a suonare il bandoneòn da professionista dopo essersi
trasferito a Buenos Aires nel 1952, facendo capo ad alcune orchestre di tango.
Dopo aver studiato composizione con Jacopo Ficher, l’incontro senz’altro più
rilevante è stato quello con i propositi contaminativi e i profili jazzistici di
Gato Barbieri, a partire degli anni ’70. Oltre all’esperienza maturata con
Barbieri, buoni frutti ha raccolto durante le sue frequentazioni europee (Pierre
Favre, Palle Mikkelborg, George Grunz, Enrico Rava) e nordamericane (nel 1986 ha
lavorato in duo con Charlie Haden). Ricordiamo anche le collaborazioni con
Rickie Lee Jones (l’album Pop Pop), la World Symphonia di Al Di Meola. Pensare
al tango e alla musica tradizionale delle Ande appare quindi decisamente
riduttivo. Saluzzi continua nella sua opera di scioglimento della tradizione
dalle sue strutture fisse, pur nel sostanziale rispetto della stessa
|
|