Feb
22
2011
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Diari da Buenos Aires

I Diari di Escamillo #8

Diari da Buenos Aires-2

Gli Argentini di Buenos Aires - la gente i posti l’atmosfera

Quando si generalizza si commette sempre l’errore di generalizzare, appunto.
Tuttavia sono convinto che ci siano alcuni tratti che caratterizzano gli abitanti di Baires, tutti o quasi:
ebbene un tratto comune è che molti di loro pensano veramente di essere più furbi che nel resto del loro paese, e non solo, e questo senso di scaltrezza a volte li rende un po’ spocchiosi.
I porteños, gli argentini di Buenos Aires, sono tutti cordiali, a volte anche troppo, nel senso di quella cordiale invadenza tipica del sud del nostro paese.

La forte crisi economica che hanno vissuto e di cui pagano ancora oggi lo scotto li ha divisi in classi sociali tutte essenzialmente povere.
E’ facile vedere in giro i “cartoneros”, persone che vivono esclusivamente raccogliendo cartone, e poi piccola criminalità quotidiana dovuta alla miseria e gente che chiede soldi ovunque.
Possiedono e mantengono, nonostante il disagio economico, una loro dignità, non troverete l’accattonaggio tipico ed esasperato che si trova nei paesi arabi poveri o in quelli nordafricani, per chi ci è stato.

No non mi riferisco a quel tipo di povertà, è una povertà diversa, che mi ha colpito di più, mi ha fatto pensare a come potremmo essere noi stessi nel nostro paese ridotti male se le cose andassero per il verso sbagliato.

In città alcuni palazzi di quella che una volta era una bella e sontuosa città ora sono fatiscenti.
E’ incredibile la sensazione che si prova a sedersi nel salone di un caffè del centro rimasto intatto nel mobilio  a come era nel secolo scorso, eppure liso, trasandato e fatiscente.
Lo straniamento temporale è poi rafforzato anche dai modi di fare che hanno le persone, dalla gestualità, dagli abiti, dal modo di parlare e dai loro visi.

Il sentimento che gli argentini di origine italiana provano nei nostri confronti è strano, un misto di odio e amore.
Molte persone ti avvicinano desiderose di parlare, di conoscerti, di avere notizie italiane e di raccontarti le loro vicende, altre hanno un sentimento di stizza e rancore per un paese, il nostro, che i loro nonni hanno dovuto abbandonare, che non ha dato nulla nè ai loro genitori nè a loro, e che ancora oggi non dà nemmeno la possibilità di tornare, è odio per il posto che li ha costretti ad emigrare.
Altri sono indifferenti, difficile comunque dire che si sono integrati come gli italiani che emigrarono negli stati uniti.
Continuano a produrre cibi, come i pomodori in bottiglia, le soppresate e altro che producevano i loro nonni.
Si tramandano queste usanze che oramai non sanno più nemmeno loro se siano italiane, mentre bevono il mate che di sicuro non lo è.

Il mate è una bevanda simile al té, si produce con un infuso di erbe e acqua calda, qualcuno aggiunge zucchero.
Il mate si beve in un contenitote ricavato da una piccola zucca lavorata, chiamato mate, e si beve con una cannuccia in argento (se sei ricco) chiamata bombilla.
Il mate è una bevanda sociale, si passa di mano in mano, o anche si beve da soli.
In giro si vedono molte persone con il termos dell’acqua calda prepararsi un mate, anche in strada o in milonga.

La nostalgia è comunque presente in tutti coloro che hanno origini italiane.
Ora capisco meglio come nasce e si presenta nel tango.

Dopo qualche giorno, passati gli effetti del fuso, capito come funziona la metro, orientati i quartieri cominci a sentirti a casa tua, allora inizia il divertimento vero.

Inizi a pensare che sei a Buenos Aires, che intorno a te c’è il quartiere Palermo, la Boca, San Telmo e sei alla mecca del tango dove tutto è esploso, dove tutto è iniziato.

I quartieri “storici” da vedere sono tanti, il termine quartiere è barrio, quindi per citare solo quelli
da cui iniziare dire che non si può fare a meno di mettere in elenco quelli che ho citato e da cui iniziare, cioè  la boca, santelmo, e palermo.

Prima di partire però è d’obbligo tuffarsi subito nella Calle Florida, una sorta di arteria principale della città, piena di negozi e gente che passeggia.

E’ facile trovare in questa via persone che ballano tango per la strada, in cambio di monetine e mance.
Il peggiore di loro è migliore di molte lunghezze di molti che a Roma si fanno chiamare maestri.
Mentre li guardi capisci perchè molti di loro sono venuti in Italia, altro che monetine !

Vostro
Escamillo


Written by admin in: Varie | Tag:, ,
Feb
03
2011
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Escamillo a Buenos Aires

I Diari di Escamillo #7

Diari da Buenos Aires

Scusate il ritardo, Escamillo è ancora vivo non è sparito.
La notte di capodanno del 2010 è stata animata non solo dai botti usuali, ma anche dal mio peregrinare tra una milonga e l’altra di fine anno.

Ho fatto il giro delle feste, organizzate a Roma, la notte di capodanno: sono state tutte una fregatura.
Nemmeno una organizzata in maniera decente, dalle ville sontuose, ai locali, alle strade, si riconferma la mia impressione già scritta sul tango a Roma, otto volte su dieci, solo come business, per di più gestito da persone impreparate e incompetenti, con uno scopo unico: solo il guadagno senza attenzione alla cultura o ad altro.

In questo clima depresso ho preso una decisione: vado a Buenos Aires.
Mi sono organizzato e sono partito, sono stato a Buenos Aires, la mecca del tango come la chiamano loro.
E ora che sono tornato vi racconto qualcosa, qualcosa di interessante, spero.

La partenza, l’arrivo e le prime impressioni.

Premetto che non scenderò nei particolari, questi diari da Buenos Aires non vogliono avere la pretesa di essere una guida turistica.

Il viaggio per Buenos Aires, o Baires, è lungo, 14 ore, ed è costoso se non lo prenotate con molto anticipo.
Arrivati, siete stonati sia dal fuso orario che dal cambio di clima, che è l’opposto rispetto al nostro.
Ora fa caldo, è la loro estate.

In Aeroporto, per la verità modesto, niente di speciale, potete cambiare la valuta, e insieme al denaro avere subito anche dei buoni consigli per non farvi fregare: consigli accompagnati anche da un volantino che illustra le vecchie valute del paese, sembra infatti che ai turisti qualcuno tenti di spacciare vecchie banconote fuori corso per fregarvi i soldi, questa notizia accompagnata da quella che anche i tassinari cercheranno di fregarvi con il cambio vi dà subito la misura di dove state per sbarcare.

A me non è capitato, ma ad altri che ho incontrato si, per cui confermo che non sono solo leggende.
Il tassista che mi ha portato in città ha attaccato subito chiacchiera, lo fanno tutti o quasi, si impicciano di tutti i fatti vostri e molti affermano di essere di origine italiana.
L’impressione trovandosi in mezzo a queste persone è quella di trovarsi in qualche parte di Italia, solo in una collocazione temporale differente, ovvero sembra di trovarsi da noi, o in Spagna, solo spostati indietro nel tempo di qualche decennio.

Una volta in città vi rendete conto che in questo paese l’euro è molto potente, il cambio molto vantaggioso per noi vi farà fare una vita comoda e agiata.
Questo mi ha fatto subito pensare alle torme di argentini sbarcati in europa, in Italia prevelentemente, in questi ultimi anni. In termini di costo della vita e di cambio, da noi guadagnano dalle 4 alle 6 volte in più che nel loro paese, a volte anche 10 volte tanto.
Il che significa che qui tutto costa dalle 4 alle 10 volte di meno che da noi.
Tutti gli argentini che avevano un parente da noi o la possibilità di venire per lavorare e guadagnare di più lo hanno fatto, e parlo ovviamente del tango.

In questo clima di euforia economica mi sono sentitito io l’americano della situazione, potendo spendere e spandere senza problemi mi sono lanciato H24 nella mecca del tango, a capofitto.

Per ora vi saluto ma a presto il seguito.

E’ bene che sappiate che anche a Baires quando entro in milonga è sempre il IV° Atto della Carmen:

È il giorno della corrida.
La folla attende Escamillo, che entra trionfante nell’arena, a testa alta.

Escamillo


Written by admin in: Cultura, Varie | Tag:, ,

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