Feb
03
2011

Escamillo a Buenos Aires

I Diari di Escamillo #7

Diari da Buenos Aires

Scusate il ritardo, Escamillo è ancora vivo non è sparito.
La notte di capodanno del 2010 è stata animata non solo dai botti usuali, ma anche dal mio peregrinare tra una milonga e l’altra di fine anno.

Ho fatto il giro delle feste, organizzate a Roma, la notte di capodanno: sono state tutte una fregatura.
Nemmeno una organizzata in maniera decente, dalle ville sontuose, ai locali, alle strade, si riconferma la mia impressione già scritta sul tango a Roma, otto volte su dieci, solo come business, per di più gestito da persone impreparate e incompetenti, con uno scopo unico: solo il guadagno senza attenzione alla cultura o ad altro.

In questo clima depresso ho preso una decisione: vado a Buenos Aires.
Mi sono organizzato e sono partito, sono stato a Buenos Aires, la mecca del tango come la chiamano loro.
E ora che sono tornato vi racconto qualcosa, qualcosa di interessante, spero.

La partenza, l’arrivo e le prime impressioni.

Premetto che non scenderò nei particolari, questi diari da Buenos Aires non vogliono avere la pretesa di essere una guida turistica.

Il viaggio per Buenos Aires, o Baires, è lungo, 14 ore, ed è costoso se non lo prenotate con molto anticipo.
Arrivati, siete stonati sia dal fuso orario che dal cambio di clima, che è l’opposto rispetto al nostro.
Ora fa caldo, è la loro estate.

In Aeroporto, per la verità modesto, niente di speciale, potete cambiare la valuta, e insieme al denaro avere subito anche dei buoni consigli per non farvi fregare: consigli accompagnati anche da un volantino che illustra le vecchie valute del paese, sembra infatti che ai turisti qualcuno tenti di spacciare vecchie banconote fuori corso per fregarvi i soldi, questa notizia accompagnata da quella che anche i tassinari cercheranno di fregarvi con il cambio vi dà subito la misura di dove state per sbarcare.

A me non è capitato, ma ad altri che ho incontrato si, per cui confermo che non sono solo leggende.
Il tassista che mi ha portato in città ha attaccato subito chiacchiera, lo fanno tutti o quasi, si impicciano di tutti i fatti vostri e molti affermano di essere di origine italiana.
L’impressione trovandosi in mezzo a queste persone è quella di trovarsi in qualche parte di Italia, solo in una collocazione temporale differente, ovvero sembra di trovarsi da noi, o in Spagna, solo spostati indietro nel tempo di qualche decennio.

Una volta in città vi rendete conto che in questo paese l’euro è molto potente, il cambio molto vantaggioso per noi vi farà fare una vita comoda e agiata.
Questo mi ha fatto subito pensare alle torme di argentini sbarcati in europa, in Italia prevelentemente, in questi ultimi anni. In termini di costo della vita e di cambio, da noi guadagnano dalle 4 alle 6 volte in più che nel loro paese, a volte anche 10 volte tanto.
Il che significa che qui tutto costa dalle 4 alle 10 volte di meno che da noi.
Tutti gli argentini che avevano un parente da noi o la possibilità di venire per lavorare e guadagnare di più lo hanno fatto, e parlo ovviamente del tango.

In questo clima di euforia economica mi sono sentitito io l’americano della situazione, potendo spendere e spandere senza problemi mi sono lanciato H24 nella mecca del tango, a capofitto.

Per ora vi saluto ma a presto il seguito.

E’ bene che sappiate che anche a Baires quando entro in milonga è sempre il IV° Atto della Carmen:

È il giorno della corrida.
La folla attende Escamillo, che entra trionfante nell’arena, a testa alta.

Escamillo


Written by admin in: Cultura, Varie | Tag:, ,

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